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Velodromo e Palazzo dello sport

Velodromo e palazzo dello sport, Milano 1975

A livello impiantistico, numerosi accorgimenti furono adottati per fornire un livello di comfort (acustico, climatico, visivo) ottimale, fattore che consentì il raggiungimento di numerosi record nelle prestazioni atletiche.

Il progetto fu ultimato nel 1975 e collaudato in piena conformità dei regolamenti vigenti. A causa dell’eccezionale nevicata del 1985 e dei mancati interventi di manutenzione, una parte della copertura si deformò. Una proposta successiva, dai costi contenuti, ne prevedeva il ripristino. Ciò nonostante, il Consiglio Comunale di Milano approvò la demolizione del complesso per realizzare quattro torri per uffici con residenze annesse e un nuovo spazio sportivo nell’area di pertinenza del Velodromo. Il progetto previsto non venne mai eseguito.

La realizzazione del Velodromo e Palazzo dello sport, a Milano, si configura come intervento altamente tecnologico, in cui il campo della sperimentazione dello Studio Valle comincia ad affacciarsi su quello della produzione e realizzazione.

Il progetto nasce dalla volontà di prevedere una sala multiuso, struttura polisportiva per attività indoor, in continuità con il suo contesto. I criteri progettuali sono incentrati sul concetto di sistema architettonico “aperto”: la struttura può essere destinata a più eventi simultaneamente.

La ricerca formale dell’invaso, derivata geometricamente dalla rotazione di una sezione variabile, con un’angolazione media di 37°, è stata condizionata dall’ottimizzazione della visibilità di tutti i settori del pubblico. 38 setti di cemento armato sostengono una trave perimetrale di bordo, ad andamento sinusoidale, di sezione scatolare in conci di acciaio saldati. A detta trave, è ancorato un sistema reticolare di funi costituito da trefoli di acciaio spiroidali prestirati. La copertura appare come un elemento estremamente leggero, sorretta da cavi in acciaio ancorati all’anello di bordo.

L’estrema leggerezza e innovazione del sistema di copertura, la riduzione del quantitativo di cemento e ferro con la conseguente limitazione dei costi,  consentì l’affermazione della proposta progettuale dello Studio Valle rispetto alle più tradizionali soluzioni proposte da Nervi, Musmeci, Morandi. Notevoli furono le problematiche da affrontare in fase realizzativa: l’assenza degli odierni sistemi informatici di supporto, rese le operazioni di rappresentazione e di calcolo tutt’altro che semplici, l’avanguardia delle soluzioni tecnologiche adottate comportò  la ricerca all’estero di alcuni materiali.

Committente

Società Italiana per Condotte d’Acqua

Appalto Concorso ad inviti, I°  premio

Premio CECM (Prix Européen de la costruction metallique)

 

Credits

Studio Valle:Tommaso Valle, Gilberto Valle

con O. Accostano, M. Cascarano

Bldg. Area 20.850 m²

Gross Floor Area 40.000 m²

Structure Concrete, steel

Architects Studio Valle:Tommaso Valle, Gilberto Valle

with O. Accosano, M. Cascarano

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