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RIQUALIFICAZIONE SEDE GENERALI VIA SILVIO D'AMICO

2022 - IN CORSO

La presente relazione, di carattere programmatico, redatta ai sensi dell’art. 23, comma 4 del D.Lgs. 50/2016 e dell’art. 15, commi 5 e 6, del D.P.R. 207/2010 rappresenta il documento preliminare finalizzato all’affidamento dei servizi attinenti l’architettura ed l’ingegneria relativi all’intervento di "Acquisto e Riqualificazione Strutturale del Teatro Masciari”. La necessità di predisporre il presente Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP), è sorta a seguito dell’acquisto del Teatro Masciari e all’esigenza degli interventi di Riqualificazione e miglioramento sismico del complesso immobiliare denominato Teatro Masciari. 

L’ambito del progetto si inserisce all’interno delle azioni previste nella Strategia per lo sviluppo urbano sostenibile, dal Comune di Catanzaro quale Organismo Intermedio, nell’ambito del Por Calabria FESR FSE 2014/20. Nella rosa degli interventi previsti nell’azione 9.6.6. ("Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie") e selezionati fa parte l’“Acquisto e Riqualificazione del Teatro Masciari”.

Per gli immobili interessati dall’Azione 9.6.6, la gestione degli stessi è condizionata dall’approvazione ed acquisizione di progetti di inclusione sociale presentati da parte di imprese sociali e/o organismi no profit del Terzo settore, riconducibili alla strategia locale al fine di favorire l’animazione sociale e l’offerta di servizi per prevenire e combattere fenomeni di esclusione sociale.

Nello specifico, il presente DIP si propone di definire le linee guida della progettazione relativa al "Acquisto e Riqualificazione Strutturale del Teatro Masciari” e di disciplinare criteri, modalità e tempi dell’incarico. Il complesso monumentale denominato “Teatro Masciari” è sottoposto alle disposizioni di tutela della Parte Seconda del d.lgs 42/2004 e s.m.i ( art. 10 comma 3) lettera d), con vincolo apposto del ministero dei beni culturali giusto DM 18 ottobre 1991. Detto Teatro rappresenta uno dei più interessanti esempi dell’architettura dei primi del ‘900 esistente in Calabria. L’edificio è situato nell’antico quartiere del centro storico di Catanzaro e rappresenta un complesso monumentale di estrema importanza per la città “... è un notevole esempio di eclettismo dei primi del ‘900 con alcuni elementi di chiara derivazione neoclassica ed altri invece ispirati allo stile Liberty”.1

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Il complesso architettonico denominato Cine Teatro “Gennaro Masciari” è tra i beni architettonici della città di Catanzaro sottoposti alle disposizioni di tutela del D. Lgs. 42/2004 con vincolo apposto dal Ministero dei Beni Culturali giusto il D.M. del 18 ottobre 1991.

La determinazione di dotare la città di Catanzaro da parte del costruttore Masciari di un nuovo teatro nacque allorquando l’ottocentesco Real Teatro “Francesco Primo”, più comunemente conosciuto come il “San Carlino”, iniziò ad avere problemi strutturali che ne decretarono la chiusura nel 1931e la conseguente e definitiva demolizione nel 1938.

La città, pertanto, in quegli anni godette a sprazzi del proprio teatro comunale e fu per questo motivo che Gennaro Masciari decise, a sue spese, di edificarne uno nei pressi dell’eclettico Palazzo dell’Intendenza di Finanza, e lì «sul suolo occupato in parte da un giardino e in parte da una casetta» costruì «il cinema che assunse il suo nome». Affidò il progetto all’ingegnere Michele Mazzoca il quale, in soli tre anni, riuscì a costruire l’intera struttura, realizzata in calcestruzzo armato e muratura mista, che venne terminata nel 1923 ed ufficialmente inaugurata il 18 maggio 1924. Questo edificio, come si evince dalla documentazione storica, dal punto di vista architettonico, è certamente un unicum nel suo genere, soprattutto perché “voluto” da una “committenza” illuminata, perché “pensato” e progettato dall’estro e dalla cultura dell’“architetto”, perché “impreziosito” al suo interno dalla mano dell’“artista”; quest’ultimo aspetto è forse il più importante e, allo stesso tempo, il meno documentato in quanto frammentarie sono le notizie in merito alle maestranze che lavorarono alla decorazione dell’edificio. Grazie all’articolo del “Giornale d’Italia” e a una targhetta in ottone posta nel fumoir del teatro è, tuttavia, possibile risalire alla ditta che realizzò le decorazioni a stucco: i Fratelli Franchini, decoratori in cemento e stucco, con sede in via Cappellari n. 7 a Milano.

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