Sede del Consiglio Europeo e dell'Unione Europea, Bruxelles 2016
Nel Novembre del 2004 il Consiglio europeo ha bandito un Concorso Internazionale di Architettura, in due fasi, per la progettazione della nuova sede, da realizzare a Bruxelles, in adiacenza a quello che è l’attuale quartier generale dell’istituzione, attraverso la ristrutturazione e l’ampliamento del blocco “A” del Residence Palace, primo esempio di abitazione collettiva di lusso in Europa, progettato, negli anni ’20 del novecento, dall’architetto svizzero Michel Polak.
Tommaso Valle decide da subito di partecipare e si mette in moto per organizzare quella che si è dimostrata, nei fatti, una compagine vincente: pensò a Buro Happold, con cui aveva già collaborato in precedenza, per le strutture, gli impianti e la sicurezza e contattò la società locale Samyn and Partners che, essendo sul posto, poteva sicuramente essere un valido partner, con una profonda conoscenza dei luoghi e della legislazione belga. In qualità di capogruppo Studio Valle organizzò la complessa documentazione richiesta per la partecipazione alla preselezione dei 25 gruppi che sarebbero stati ammessi alle fasi successive.
Il progetto per la Sede del Consiglio Europeo a Bruxelles, si inserisce all’interno del tessuto urbano consolidato. Si tratta di un intervento di riqualificazione dell’esistente, non estraneo all’attività dello Studio che, precedentemente, per il progetto di restauro del Museo dell’Istituto Geologico a Roma, aveva condotto un intervento di accostamento di manufatti storici con strutture afferenti alla tecnologia più recente.
A Bruxelles, la conformazione dell’area di intervento, di forma pressoché quadrata su cui insiste un manufatto a “L”, il Residence Palace, suggerisce un approccio progettuale guidato dalla volontà di regolarizzazione del fronte strada su Rue de la Loi tramite la geometrizzazione dell’impianto originario: una doppia facciata di nuova realizzazione trasparente su due lati ortogonali ricompone il perimetro dell’area e si accosta al complesso storico.
L’intervento appare mediare la leggerezza e trasparenza del nuovo alla gravità dell’esistente dando vita ad un complesso che muta la propria consistenza al mutare del punto di vista dell’osservatore.
Nuovo ed esistente appaiono convivere in un equilibrio messo in tensione dal suo interno con l’intromissione di un terzo elemento: una “lanterna”.
Questo oggetto organico trasparente comprime lo spazio in maniera disomogenea e ne turba la staticità tramutandolo in dinamico.
La “lanterna” è l’elemento contenitore di una successione di sale conferenze, che si sovrappongono in maniera dimensionalmente non uniforme, conferendo al volume il proprio profilo irregolare ed organico.
L’involucro trasparente esterno, dalla forte valenza simbolica perché costituito da infissi di recupero provenienti da edifici storici dei paesi comunitari, lascia intravedere il volume aggiunto delle sale conferenze: la “lanterna” appare quale elemento silenzioso e destabilizzante che si svela progressivamente con l’avvicinarsi delle ore notturne.
Si modifica, pertanto, la percezione urbana del manufatto che, attraverso il diverso grado di permeabilità della facciata di nuova realizzazione, dapprima schermo opaco e, successivamente, pellicola eterea e trasparente, lascia intravedere la presenza di un terzo elemento compositivo.
Il gioco di alternanza tra apparizione e sparizione, conferisce al complesso un’immagine dal carattere mutevole.
Sostenibilità: Palazzo Europa è stato progettato secondo i principi dello sviluppo sostenibile ( ne è esempio la copertura con pannelli fotovoltaici) e la progettazione e la costruzione sono state oggetto di un continuo monitoraggio allo scopo di ottenere la certificazione di elevata qualità ambientale Valideo. Nel giugno 2009 il progetto si è aggiudicato l’edizione speciale del Green Good Design Award, attribuito dal Chicago Athenaeum (museo di architettura e design). Le due pareti esterne sono costituite da un mosaico di telai di finestre di legno recuperati da siti di ristrutturazioni o demolizioni degli Stati membri. Inoltre, la conservazione e la ristrutturazione del maggior numero possibile di parti dell’edificio storico si configurano come strategie dell’architettura sostenibile.
Intestatario dell’incarico: ATI Samyn and Partners s.p.r.l, Studio Valle Progettazioni, Architects, Roma, Buro Happold Limited engineers
Prestazioni Effettuate: Progetto preliminare architettonico, strutturale ed impiantistico;
Progetto definitivo architettonico, strutturale ed impiantistico; Progetto esecutivo architettonico, strutturale ed impiantistico; Assistenza all’appalto; Assistenza alla direzione lavori; Assistenza alla contabilità dei lavori.
Periodo di svolgimento: 25/11/2005 – Novembre/2010; Assistenza alla direzione lavori: Giugno 2011 – Giugno 2016.
Importo lavori: € 201.203.255,26