Architettura e urbanistica nelle Terre d'Oltremare. Dodecaneso, Etiopia, Albania (1924-1943)
2017
Il 1936, con l'accrescimento dei domini coloniali africani e la nascita dell'Impero, costituì un anno chiave per le conseguenze che tali eventi portarono nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. Le colonie italiane comprendevano ormai, dalle isole dell'Egeo alla Libia fino all'Africa Orientale Italiana, territori diversi per aspetti climatici e orografici, per patrimonio architettonico, per varietà razziali della popolazione, tutti però caratterizzati da un insieme di condizioni economiche estremamente difficili che ponevano al governo centrale problemi di particolare impegno. Le linee operative e ideologiche, che fino a quel momento avevano guidato la gestione e la progettazione dei territori coloniali, mutarono e richiesero con tempestività ad architetti e ingegneri di rendersi disponibili a interpretare le nuove aspettative del regime fascista, con particolare attenzione a quelle che riguardavano la difesa della razza, il controllo militare del territorio e soprattutto l'autosufficienza agricola.