NUOVA SEDE ISTAT, ROMA, ITALIA
2007-2008
La nuova sede dell’ISTAT si inserisce nell’ambito del Progetto Unitario della Zona A del Comprensorio Direzionale di Pietralata posto al margine Est del comune di Roma, nell’area compresa tra la Circonvallazione Orientale e la Via dei Monti Tiburtini.
Un quadrato di dimensione pari a 126 m, derivante dalle prescrizioni del bando, delimita rigorosamente la regolarità del fronte e del margine urbano. Successive operazioni di svuotamento hanno investito il nucleo centrale in modo da isolare un volume dall’accentuata valenza scenografica: un “calice” vetrato di sezione variabile che ospita i collegamenti verticali, gli atrii e gli uffici di rappresentanza.
Detto fulcro è esaltato dalla rastremazione operata sulle “braccia” di raccordo allo stesso: un sistema cruciforme geometricamente derivante dallo svuotamento del quadrato, che attribuisce al “calice” un valore formale autonomo. Il volume, assimilabile ad un tronco di cono, dalla sommità dell’edificio penetra negli strati inferiori, semi-ipogei, disegnando una punta infissa nel terreno che raccorda scenograficamente i livelli destinati a parcheggi, le piazze, gli spazi pubblici, gli uffici. La volumetria troncoconica invertita e la disposizione dei corpi scala lungo il perimetro, definiscono un gioco compositivo determinato da un movimento rotatorio del fulcro: una spirale tridimensionale leggibile in pianta e sezione. Il “calice” viene, inoltre, attraversato da un paraboloide vetrato, dalla sommità fino alla quota pedonale, costituendo così un collettore di luce che, penetrando fin negli strati inferiori, irraggia gli spazi come fosse una “lanterna”.
La geometria planimetrica, ad una prima analisi, piuttosto essenziale, viene così sovrascritta con operazioni complesse in cui le funzioni, la permeabilità dei flussi, l’articolazione delle visuali, le varietà percettive determinano il dinamismo progettuale. Il coronamento della “lanterna” è costituito da una chiusura trasparente, un “occhio”, finalizzata alla permeabilità luminosa all’irraggiamento zenitale e all’utilizzo dell’energia solare attraverso elementi fotovoltaici integrati al sistema di copertura.
NEW ISTAT HEADQUARTERS, ROME, ITALY
2007-2008
The new offices for ISTAT is part of the Project Unit of Zone A of District Management Pietralata positioned to the eastern edge of the City of Rome, specifically in the area between the Eastern Circumvallation and Via dei Monti Tiburtina.
A large square the size of 126 metres was given by the tender requirements that strictly defines the regularity of the physical front and the urban edges. The subsequent carving out of the block has invested the core in order to isolate a theatrical volume of space in the variable form of a glass, which houses the vertical links, halls and representative offices.
That fulcrum is enhanced by the tapered “arms” that form geometrically a cruciform resulting from the emptying of the square, which gives the “chalice” a formal character.
The volume, equivalent to a truncated cone, extending from the top of the building penetrates down through to the lower layers or semi-underground, fixing a point on the ground which theatrically connects the levels for parking, offices, public plazas and spaces. The volume of inverted cone and the placement of stairwells along its perimeter, define a compositional game determined by the rotary motion of the chalice: a three-dimensional spiral readable both in plan and section. The “chalice” is also crossed by a glass parabolic from the very top to the pedestrian level, thus forming a collector of light, allowing the daylight to penetrate even into the lowest layers below, the entire space radiates light like a “lantern”.
During an initial analysis, the geometry of the plan is rather essential, and is overwritten with complex transactions in which the functions, the permeability of the pedestrian flows, the visual articulation and the varieties of perception is what actually give the project its dynamic character. The crowning of the “lantern” is made of a transparent enclosure, an “eye”, finalised for the permeability of the irradiation of light aimed at the zenith and the use of solar energy through photovoltaic elements integrated to the roof covering system.