NUOVA PORTA DEL MEDITERRANEO, MONTECARLO, PRINCIPATO DI MONACO
2002
La proposta progettuale, difformemente all’immagine che generalmente si ha del Principato di Monaco, vuole essere non solo uno strumento atto a soddisfare le esigenze dei residenti, ma anche un ulteriore polo di attrazione per il turismo monegasco. L’intervento si inserisce in un’area cinta dal Port Hercule e dal nucleo storico della “vecchia Monaco”; essa rappresenta l’occasione di sottrarre al mare un nuovo spazio portuale per la città.
La composizione del complesso si disarticola lungo un elemento rettilineo, prosecuzione di una strada “chiusa” che l’intervento progettuale mira a riqualificare; questo oltre a costituire un segno unificante tra le diverse destinazioni funzionali, si configura quale giardino pensile, ricco di vegetazione e giochi d’acqua, andando a sostanziare la continuità del percorso che dalla città confluisce verso il Museo del Mediterraneo. La valenza scenografica accompagna le destinazioni commerciali: due lunghe strutture in cristallo si accostano al percorso pedonale; tali spazi, oltre ad essere destinati al sistema di collegamento verticale, consentono la connessione tra attività commerciali, turistiche, di supporto alla nautica ubicate negli spazi sottostanti la passerella in quota. I due volumi che cingono l’utente lungo il percorso attrezzato, si interrompono bruscamente in corrispondenza della piazza in quota, in modo tale da non ostacolare la visuale del Fort Antoine. Il percorso pedonale ascendente è accompagnato, attraverso il meccanismo di una “vite senza fine” di grande diametro, da quello dell’acqua, che sale e ricade lungo le pareti delle cavità degli spazi commerciali e in corrispondenza dell’estremità del connettivo in una cascata dal forte impatto visivo.
Assimilabile all’immagine di una carena di nave, il Museo è articolato su due livelli, più uno spazio riservato esclusivamente agli impianti. La carena semi trasparente appare distaccata dal suolo evidenziando i mutevoli riflessi della luce che il bacino d’acqua sottostante rimanda. Data la semi-trasparenza dell’involucro, la presenza visiva del mare e del porto si possono avvertire in tutte le sale espositive, un contatto costante capace di affiancare il racconto di come la civiltà del Mediterraneo si è sviluppata nel corso dei secoli. La dialettica interno-esterno non si esaurisce esclusivamente con la trasparenza delle superfici che definiscono l’involucro: la regolarità della volumetria è alterata verticalmente da un elemento a tronco di cono rovescio che consente, oltre l’ingresso della luce naturale zenitale negli spazi espositivi, anche la vista della piazza-belvedere.
NEW GATEWAY TO THE MEDITERRANEAN, MONTE CARLO, PRINCIPALITY OF MONACO
2002
In contrast to the image generally held of the Principality of Monaco, the project is intended not only to meet the needs of residents but also as an addition tourist attraction. Located in an area bounded by Port Hercule and the historical nucleus of “Old Monaco”, it constitutes an opportunity to wrest a new harbour space from the sea for the city.
The complex is laid out along a rectilinear element, the continuation of a “closed” road that the project is designed to redevelop. In addition to constituting a unifying element among the various functional units, this takes shape as an elevated garden rich in vegetation and fountains ensuring the continuity of the path leading from the city to the Museum of the Mediterranean. The scenic setting encompasses the commercial elements. Two long structures of glass run alongside the pedestrian pathway to provide vertical connections with the shops, tourist facilities and nautical enterprises located in the spaces beneath the elevated promenade. The two volumes running alongside come to a sudden halt at the elevated plaza so as to provide an unimpeded view of Fort Antoine. Through a large-diameter “endless screw” mechanism, the uphill pedestrian pathway is accompanied by a stream of water that rises and falls along the walls of the cavities of the commercial spaces and at the extremity of the connective fabric in a cascade of great visual impact.
Comparable in shape to a ship’s hull, the museum is organised on two levels together with a space reserved exclusively for the utility systems. The semi-transparent hull appears to be detached from the ground so as to highlight the ever-changing reflections of the water below. Due to the semi -transparency of the shell, the visual presence of the sea and the harbour can be perceived in all the rooms, a constant point of contact accompanying the story of how the Mediterranean civilization has developed over the centuries. The dialectic of inside and outside is not confined exclusively to the transparency of the surfaces making up the outer shell. The volumetric regularity is vertically interrupted by an element in the shape of an inverted truncated cone that allows natural light from above into the exhibition spaces and offers a view of the belvedere square.